La storia ci insegna che tutte le novità scientifiche debbano sconfiggere anche i muri dello scetticismo, ostacoli morali e soprattutto economici. Una malattia diventa un business e chi ne scopre la causa è costretto a battersi contro tutte queste difficoltà, possedendo come armi la propria forza d’animo e prove scientifiche inconfutabili, teorie che divengano leggi inattaccabili per coloro i quali cerchino di metterle in dubbio.

Obiettivi

Le finalità della ASSOCIAZIONE EMMANUELE sono filantropiche, educative, letterarie e di ricerca scientifica. L' Associazione Emmanuele ha le seguenti missioni: sostenere la ricerca scientifica, vagliare e raccogliere dati informativi utili per migliorare e mirare le cure e attuare sforzi per capire e diffondere l’opera del ricercatore indipendente Signor GIOVANNI PUCCIO



AVVISO AI LETTORI


Questo blog è realizzato con l'unico e nobile scopo di diffondere i principi e la pratica di Giovanni Puccio, studioso e consulente scientifico eziopatologico. Presidente dell' Associazione per la libera Ricerca Scientifica "Emmanuele".

L'Associazione invia GRATUITAMENTE tutte le informazioni e il protocollo personalizzato per la cura.

Scrivi a: emmanuele.ars@hotmail.it


COS'È LA NAGALASE?

La nagalase è un enzima prodotto dal NOSTRO organismo, implicato nel catabolismo del glicano (i glicani sono polisaccaridi ovvero carboidrati complessi che, insieme alle proteine o ai lipidi presenti nelle membrane cellulari, costituiscono glicoproteine e i glicolipidi di membrana).
Studi recenti hanno confermato il ruolo svolto dai glicani nella conformazione fisica e biologica delle glicoproteine come pure sulla relazione fra deformazione strutturale dei glicani della superficie cellulare e la conversione maligna delle cellule tumorali. La nagalase può quindi trasformare il GcMAF in una forma inattiva che non può essere più utilizzata dal sistema immunitario come sostanza di segnalazione.

Squilibrio biochimico





Genesi dello squilibrio biochimico della cellula



Occorre tenere in considerazione il fatto che l’ecosistema è basato sui principi, ben definiti, della fisica e della chimica che lo regolano.
Secondo quanto enunciato dal "Principio di Le Chatelier:
"un sistema è in equilibrio e uno dei fattori che lo regolano viene variato , il sistema reagisce , in modo da ripristinare l’equilibrio, anche in maniera diversa dalle forme originali Ma se la causa che genera  l’elemento estraneo al sistema viene eliminato e/o  lo stesso elemento viene inibito, il sistema  ritorna allo stato  iniziale."
Quindi, se le leggi della chimica non sono a se stanti, questi principi sono validi anche per il nostro sistema biochimico. Infatti, ogni processo degenerativo provoca una modificazione genetica.
Nelle nostre cellule vi è un elemento fondamentale per la vita , il ribosio, che è parte integrante dell’RNA. Alcuni composti chimici, fra cui molti di struttura simile a quella dei substrati, presentano la proprietà di diminuire attività enzimatica fino a bloccarla  completamente(inibizione per competizione) o di fissarsi con legame chimico sull’enzima o sul complesso enzima-substrato impedendone la scissione (inibizione non competitiva).L’inibizione è un fenomeno generalmente reversibile, agendo sull’aumento della concentrazione del substrato (inibizione competitiva) o agendo sull’allontanamento dell’inibitore (inibizione non competitiva).  L’immissione dei veleni nella cellula colpisce e blocca innanzi tutto l’enzima e, di conseguenza, tale effetto si ripercuote sull’RNA, che viene danneggiato, L’informazione genetica resta così alterata, e la degenerazione cellulare può presentarsi in qualsiasi  momento.

Anche il  potenziale  membrana, che nelle cellule malate  scende fino a 50 mV ( millivolts), nelle cellule degenerate si abbassa fino a 15 mV. 
L'osservazione di questi dati dimostra che lo squilibrio elettrochimico avviene in maniera graduale, un immissione di un elemento estraneo che altera il sistema creando un'interconversione delle forme ma non delle forze, poiché, il peso  UMA  Na-Ca / K –Mg rimane sempre 63 ca.    
     
 L’equilibrio della pompa sodio-potassio è salvaguardato dagli ascorbati dei quattro elementi (Na,Ca,K e Mg), cioè dalla salificazione di quest’ultimi operata dall’acido ascorbico. 
Ma l’acido ascorbico  per  funzionare deve essere allo stato ridotto, possibile mediante il mantenimento da parte, soprattutto, del tripeptide Glutatione (Y-Lglutamil –Lcistein lglicina) largamente distribuito nel mondo animale e vegetale  . Esso funge da agente riducente per il mantenimento allo stato ridotto di altre molecole, ad’ esempio gli enzimi per la cui attività è essenziale un residuo –SH nel  loro sito attivo .Inoltre serve a  rendere inattive   alcune sostanze tossiche ingerite formando i relativi tioli, espulse attraverso l’urina. Un ruolo centrale nel meccanismo di difesa delle strutture cellulari in generale, ed ,in particolare, di quelle eritrocitarie  nei confronti dei radicali liberi, perossidi ed agenti ossidanti in genere, è svolto dal sistema Glutatione-ascorbato  che funziona da donatore rapido di ioni H+  e di elettroni. Tale sistema riducente derivante dalla cooperazione del GSH con l'attività ossidoriduttiva dell'ascorbato, è in condizioni normali continuamente rigenerato attraverso una sequenza di reazioni che prevede l'intervento di due enzimi: la Glutatione perossidasi (a) e la Glutatione reduttasi (b).

La mancata disponibilità di GSH è a sua volta direttamente responsabile di importanti alterazioni del globulo rosso, riguardanti soprattutto l'integrità della membrana e dell'emoglobina. Il fegato e i muscoli sono i più importanti tessuti che trasferiscono Glutatione ridotto al plasma. La mancanza di GSH negli eritociti altera profondamente vari processi metabolici essenziali ed è anche responsabile di un tipo di emolisi.

Il riscontro, dopo migliaia d'ore d'indagine chimiche effettuate, grazie all'apporto di valide apparecchiature e strumentazione precisa, su fluidi biologici, di tracce, nelle feci d'ammalati di cancro, d'acido acetico e formico, hanno fornito indicazioni importantissime al fine di individuare la corretta strada per quegli studi che hanno permesso l'individuazione delle cause di questa patologia. Studi mirati alla scoperta del meccanismo di blocco del GSH epatico e dell'ATP REDOX e alla successiva formulazione del protocollo di ricerca scientifica, firmato dai Direttori di Dipartimento e Tecnici Dell'Università dell'Ospedale, e del CNR di Palermo, sebbene ancora oggi lo Stato e le sue istituzioni ci neghino la possibilità di completarlo.